Monolithic - Musica

Ventun'anni Un Paio Di Canzoni Postate Sul Web Per Gli Amici E Un Contratto Con La Columbia. La Scalata Al Successo Di Brian Oblivion E Madeleine Follin È Tra Quelle "meraviglie Della Rete" Che Forse Non Meravigliano Più Nessuno Ma Testimoniano Del Fatto Che Perlomeno Negli Stati Uniti Anche Etichette Di Grosso Calibro Comincino A Intercettare E Incanalare Le Impressioni Fluide Del Pubblico Riuscendo Per Altro A Prevedere Imprese Ancora Sul Nascere.
Nati Dal Difficile Compromesso Tra Il Passato Punk-Rock Di Lei E Le Frequentazioni Surf Di Lui Risolto Col Rivolgersi Al Filone Motown E Al Fascino Retrò Delle Girl Band Dei 50-60 I Cults Sanno Effettivamente Interpretare Da Un Lato La Leggerezza - Forse L'impalpabilità - Melodica Dell'ultimo Filone Noise-Pop Americano Al Femminile La Sera Best Coast E La Freschezza Disimpegnata Dei Propri Riferimenti Il Tutto Abbinato In Combo Vincente Con Sonorità Eighties Tra Synth Campionamenti E Una Sezione Ritmica Costantemente Sopra Le Righe. La Storia Paradigmatica Del Reclutamento Dei Due Nel Gran Mondo Della Musica Commerciale Rischia Però Di Mettere In Ombra Il Contenuto Prettamente Musicale Del Disco. Nonostante Le Caratteristiche Di Marketing Apparentemente Perfette Le Canzoni Di "Cults" Si Fanno Notare Soprattutto Per Il Piglio D'esecuzione Ottimo Per Tenere Ancorata L'attenzione Del Distratto Consumatore Di Musica E Per Propellere L'attività Live Nella Quale I Nostri Godono A Quanto Pare Già Di Buona Reputazione.
Per Il Resto L'ascolto Del Disco Rispecchia In Tutto E Per Tutto Un Certo Aspetto Più Preoccupante Della Contemporaneità Questo "vuoto Rumoroso" E Obnubilante Nel Quale Tutto È Talmente Policromo E Sfrenato Da Scolorare In Un Indistinto Biancore Latteo. Le Filastrocche Sincopate Di "Never Saw The Point" "Never Heal Myself" "Abducted" Etc. Uniscono Le "spericolate Elucubrazioni" Dei Testi Al Senso Di Una Sciacquatura Melodica Di Quanto Già Fatto. "Cults" Mostra La Corda Insomma Di Un Lavoro Costruito In Cui Gli Effetti Cercano Di Coprire La Vocalità Squittente Della Follin. Che Ci Riescano O Meno È Forse Proprio La Perfezione "architettonica" Del Disco A Renderlo Poco Interessante Privo Di Qualsiasi Fascino Anche Sotto Il Profilo Strettamente Dell'intrattenimento. A Risaltare In Fin Dei Conti È Solo Una Forte Noia. read less